L’AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, esprime “forte preoccupazione” per quanto accaduto all’Avvocato potentino Antonio Murano, finito sotto inchiesta dopo aver presentato un certificato medico per legittimo impedimento a presenziare ad un’udienza penale, ed auspica “un immediato intervento del Ministero della Giustizia, previa ispezione, volto ad adottare i più opportuni provvedimenti”.
È “gravissimo” rileva l’Avv. Mariarita Mirone, Vicepresidente Nazionale AIGA “che, in dispregio del legittimo impedimento, peraltro riconosciuto in giudizio, la classe forense venga sottoposta ad un arbitrario ed intollerabile abuso da parte della magistratura, con difetto di tutte le garanzie processuali e costituzionali. AIGA esprime sconcerto, stigmatizzando che le lamentate violazioni della Procura potentina, quali atti autonomi e gravemente ripetitivi di istanze del PM già vagliate e rigettate dal Collegio giudicante, minano il necessario equilibrio che sempre deve sussistere fra le parti processuali e fra Avvocatura e Magistratura, nell’irrinunciabile rispetto del processo e dei ruoli.”
“La gravità di quanto accaduto nel nostro Foro” aggiunge l’Avv. Roberta Fiore, Presidente della Sezione AIGA di Potenza “è ancor più insostenibile per il fatto che l’ispezione dello studio legale del Collega Murano sia avvenuta persino in difetto della comunicazione preventiva al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza, come invece imposto dall’art. 103 c.p.p., realizzando un ingiusto attacco all’Avvocatura potentina.”