COMUNICATO STAMPA
03 novembre 2018
L’Associazione Italiana Giovani Avvocati chiede un celere chiarimento da parte del
Ministro della Giustizia in seguito alle dichiarazioni riportate da alcune testate giornalistiche
in merito ad una sua dispregiativa affermazione sugli avvocati penalisti definiti quali
“azzeccagarbugli” al soldo dei “furbi” che trarrebbero beneficio dall’attuale sistema della
prescrizione dei reati.
Pur volendo sorvolare sulla semplicistica liquidazione delle motivazioni che sarebbero alla
base della paventata riforma sulla sospensione della prescrizione all’interno del disegno di
legge c.d. “spazzacorrotti”, non può ritenersi accettabile da parte del “nostro” Ministro, tale
perché Guardasigilli e perché Avvocato, l’utilizzo di un termine che seppur “manzoniano”
è stato addirittura accertato come offensivo dalla Corte di Cassazione perché “sinonimo di
operatore del diritto di scarsa levatura morale, di imbroglione, propenso a difendere i forti
contro i deboli”.
Questo schema politico di attacco-difesa, ad oggi posto in atto ogni qualvolta ci si
“azzardi” a muovere critiche a questo o a quel provvedimento, che viene difeso
demonizzando chiunque provi a modificarlo o a migliorarlo, non è più tollerabile laddove
svilisce qualsivoglia tentativo di interlocuzione tra operatori del diritto ed istituzioni.
Senza voler tornare sulle critiche mosse agli attuali testi legislativi in discussione in
Parlamento, i giovani avvocati chiedono che venga chiarita la posizione del dicastero a
tutela della dignità professionale, ed umana, di tutta la categoria forense che non può essere
tacciata negativamente nel suo insieme e che al contrario merita rispetto per tutte le
battaglie assunte a tutela dei diritti.