CS 26 2018-12-04 UNA CORTESIA CHE DIVENTA OBBLIGO, LA SCONFITTA DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO TELEMATICO. LA PRESA DI POSIZIONE DEI GIOVANI AVVOCATI ITALIANI

COMUNICATO STAMPA

4 dicembre 2018

 

UNA CORTESIA CHE DIVENTA OBBLIGO, LA SCONFITTA DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO TELEMATICO.

LA PRESA DI POSIZIONE DEI GIOVANI AVVOCATI ITALIANI

 

Un atto di cortesia divenuto obbligo. Con conseguenze, a volte, anche al limite come la mancata fissazione dell’udienza in assenza del deposito della cosiddetta “copia di cortesia cartacea”.

Per agevolare l’introduzione del Processo Amministrativo Telematico (il PAT) e la sua auspicata e necessaria completa attivazione, infatti, l’avvocatura aveva, di fatto, tollerato una norma che mutava una cortesia per il magistrato in un vero e proprio obbligo nei suoi confronti. Una norma che Aiga, Associazione Italiana Giovani Avvocati, aveva tollerato solo in via temporanea, “per ragioni di contingenza legate prevalentemente alla mancata formazione, sotto il profilo della telematica e dell’informatizzazione, dei magistrati amministrativi”.

Ma il Governo del cambiamento, quello che si pensava volesse puntare davvero alla semplificazione ed alla ottimizzazione delle procedure e delle risorse, così non si è rivelato inserendo – in sede di conversione del cosiddetto Decreto Sicurezza, il decreto-legge n. 113/2018 – una norma («1-bis. All’articolo 7, comma 4, del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2016, n. 197, le parole: “e sino al 1° gennaio 2019” sono soppresse») che, in buona sostanza, rende definitivo quello che doveva essere un obbligo temporaneo, «anzi, inizialmente una “cortesia”, quella di depositare la copia cartacea, che va pure attestata conforme, per facilitare il lavoro dei magistrati amministrativi».

«I giovani avvocati non condividono affatto lo spirito della norma, né le modalità con cui la stessa è stata inserita, quasi a nasconderla, tra le tante norme, aventi natura e finalità ben diverse, introdotte con il decreto sicurezza» è il secco il commento dell’avvocato Alberto Vermiglio, presidente nazionale di Aiga.

«Nella norma – aggiunge l’avvocato Luigi Martin, responsabile nazionale di Aiga per il processo telematico – non si ravvisa alcuna plausibile giustificazione per la stessa, né tantomeno alcuna “semplificazione” ma semmai una implicita contrarietà all’impianto del processo telematico non giustificabile dopo i tanti sforzi profusi dall’avvocatura per adeguarsi ai tempi».

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati conferma la sua posizione sulla necessaria implementazione, a tutti i livelli, del processo telematico e chiederà immediatamente che la proposta di modifica inserita nel Decreto Sicurezza venga subito eliminata.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy