COMUNICATO STAMPA
I GIOVANI AVVOCATI DENUNCIANO L’INTOLLERABILE GARA AL RIBASSO SUI COMPENSI
LA PROFESSIONALITA’ DEVE TORNARE AD AVERE UN VALORE, ANCHE ECONOMICO
Il presidente Vermiglio: “le liberalizzazioni, volute da Bersani dieci anni fa, non hanno prodotto i vantaggi sperati per la concorrenza ed hanno invece determinato uno squilibrio inaccettabile tra clientela e professionista”
Da mesi l’Associazione dei Giovani Avvocati denuncia una insopportabile gara al ribasso, soprattutto da parte delle pubbliche amministrazioni, nel riconoscimento dei compensi per gli incarichi professionali.
Ormai oltre un anno fa veniva approvata la legge sull’equo compenso, voluta dalle componenti dell’avvocatura, istituzionali e non, e portata avanti dall’allora Ministro della Giustizia, on.le Orlando, ma ad oggi le cose per i professionisti non sembrano molto migliorate. Da un’indagine interna all’associazione dei giovani avvocati, appare quasi impercettibile l’impatto delle nuove norme a tutela delle professioni se non per quei casi in cui gli ordini territoriali provvedono ad impugnare direttamente i bandi legali delle pubbliche amministrazioni lesivi della normativa sull’equo compenso.
“Credo sia giunto il momento di avere coraggio ed andare incontro alle concrete esigenze delle professioni – sostiene il presidente Nazionale di AIGA, avv. Alberto Vermiglio – e ciò bisogna fare ammettendo che le liberalizzazioni, volute da Bersani dieci anni fa, non hanno prodotto i vantaggi sperati per la concorrenza ed hanno invece determinato uno squilibrio inaccettabile tra clientela e professionista, in particolar modo in favore di banche, assicurazioni, imprese ed industrie dei grandi comparti economici”.
È di qualche giorno fa la notizia di altra Regione (Lazio) che ha posto in discussione al Consiglio Regionale una legge che porti le pubbliche amministrazioni e le società partecipate ad adeguarsi alla normativa sull’equo compenso nel conferimento degli incarichi di natura professionale.
“Ritengo apprezzabile che a distanza di un anno della legge qualcosa si muova, ed ancora più positiva trovo la convergenza che sull’argomento hanno trovato forze politiche appartenenti a schieramenti diversi, ma noi giovani chiediamo di più perché siamo la parte delle professioni meno tutelata ed una nuova norma che disponga l’obbligatorietà dei parametri minimi costituirebbe un baluardo a tutela della dignità professionale e delle legittime aspettative che nutrono i giovani professionisti”.
“In questo senso attueremo da subito una forte azione di sensibilizzazione di tutte le componenti politiche – conclude Vermiglio – che dovrà portare ad un nuovo momento di considerazione delle libere professioni quale strumento utile alla promozione del sistema paese e non invece come un semplice costo da porre in bilancio e da tagliare ogni qual volta si può. Sotto questo profilo tutte le giovani professioni si giocano il proprio futuro e non faremo alcun passo indietro pur di garantire ad ogni professionista ciò che gli spetta”