CS 32 2019-03-06 Preoccupazione dei giovani professionisti per l’avviso pubblico del Ministero dell’Economia e delle Finanze per il conferimento di incarichi di consulenza a titolo gratuito

COMUNICATO STAMPA

 

Preoccupazione dei giovani professionisti per l’avviso pubblico del Ministero dell’Economia e delle Finanze per il conferimento di incarichi di consulenza a titolo gratuito

 

Sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per il conferimento di incarichi di consulenza, a titolo gratuito, presso la direzione IV del Dipartimento del Tesoro, in materia di diritto bancario, societario e mercati finanziari, sia a livello nazionale che a livello comunitario.

Secondo l’avviso, il Ministero intende “avvalersi, per un supporto tecnico a elevato contenuto specialistico nelle materie di competenza, della consulenza a titolo gratuito di professionalità altamente qualificate”.

L’Aiga, Associazione Italiana Giovani Avvocati che da mesi ha avviato una operazione di monitoraggio sui bandi pubblici, ribadisce come pur essendo trascorso un anno dall’approvazione della Legge sull’equo compenso, «il cammino sia ancora lungo per l’attuazione in concreto da parte delle pubbliche amministrazioni».

«La notizia dell’avviso del Ministero dell’Economia e delle Finanze desta molta preoccupazione – afferma Giovanna Suriano, Tesoriere Nazionale dell’Aiga che ribadisce quanto espresso dal Presidente Alberto Vermiglio nella giornata di ieri – Auspichiamo che sul tema venga mantenuta alta l’attenzione da parte della politica perché episodi del genere non si verifichino ulteriormente. Si tratta di un evidente pregiudizio della professionalità dei legali, in particolare dei giovani. Violare così spudoratamente i più basilari principi sanciti dalle norme sull’equo compenso costituisce un pericoloso precedente che lo Stato deve revocare al più presto».

Ma la questione non riguarda solo gli avvocati. «Anche gli altri professionisti –  afferma Daniele Virgillito Presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – hanno denunciato in più occasioni la mancata applicazione nei “fatti” delle tutele che l’equo compenso, soprattutto ai giovani, deve garantire. Siamo indignati – aggiunge Virgillito – che sia addirittura il Ministero a non attribuire alcun “valore” alla competenza, al merito e alla professionalità. È un controsenso introdurre il reddito di cittadinanza per “accompagnare” gli individui verso l’inclusione sociale e lavorativa e poi si chiede ai giovani professionisti, che hanno impiegato tempo e sacrifici per la loro formazione professionale, di svolgere incarichi a titolo gratuito!”

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