L’Associazione Italiana Giovani Avvocati esprime profonda contrarietà per l’approvazione, da parte delle competenti commissioni del Senato, dell’emendamento relativo alla c.d. “non impugnabilità dell’estratto di ruolo” contenuto nel decreto legge “fisco-lavoro” (D.L. n. 146/2021).
Di fatto, disattendendo persino i principi oramai consolidatisi in modo granitico in seno alla giurisprudenza di legittimità, verrà esclusa la possibilità per il contribuente – che lamenti l’omessa o l’invalida notifica pregressa di una cartella di pagamento ovvero la sopravvenuta prescrizione del debito iscritto a ruolo – di adire il giudice tributario per l’impugnazione dei ruoli dei quali è venuto a conoscenza a mezzo del rilascio del c.d. “estratto di ruolo” da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, limitando – in modo evidentemente discriminatorio – tale facoltà a casi solamente sporadici nei quali il cittadino abbia già in essere con la Pubblica Amministrazione dei rapporti che potrebbero essere pregiudicati dall’iscrizione a ruolo dei carichi debitori.
Trattasi, invero, di misura che persegue finalità esclusivamente deflattiva del contenzioso tributario – precisa Gabriele De Marco componente Giunta Nazionale Aiga – senza tener minimamente conto, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, dell’esigenza di assicurare il diritto di difesa dei cittadini-contribuenti di rilevanza costituzionale.
Certamente lo strumento individuato appare del tutto inidoneo ad incidere sull’annosa questione dell’efficienza e della correttezza delle procedure di notifica dei carichi affidati all’Agente della Riscossione.
AIGA auspica – conclude Matteo Praturlon, Dipartimento Aiga Riforma del processo tributario – che tale emendamento venga immediatamente espunto dal testo del provvedimento legislativo finale.
Da ultimo, rileviamo che, come per l’Equo Compenso, il legislatore sceglie per A.E.R. una via privilegiata, tesa a coprire le inefficienze del sistema della riscossione.