OLTRE SESSANTA AVVOCATI A DIFESA DI AHMDAREZA DJALALI

 

Oltre sessanta interventi a difesa di Ahmad Reza Djalali, il ricercatore Irano – Svedese, cittadino d’adozione di Novara, che secondo quanto riferito da Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International, intervenuto alla maratona oratoria organizzata da AIGA Nazionale ed AIGA Novara, rischia l’esecuzione capitale domani mattina.

In oltre sei ore, avvocati di tutte le regioni d’Italia hanno effettuato il passaggio di testimone delle arringhe a difesa del ricercatore in medicina dei disastri, ribadendo l’importanza della garanzia di un giusto processo e contro la pena di morte.

Si è esplorato il mondo del diritto a tutto tondo, partendo dalle ragioni sociologiche, filosofiche, storiche e morali per poi entrare nel merito delle questioni tecniche processuali e di diritto sostanziale, per le quali non sia ammissibile la pena di morte, che rappresenta l’altra faccia della medaglia di un processo privo di garanzie difensive.

La manifestazione ha avuto il patrocinio di Amnesty International, che è intervenuta oltre che con Riccardo Noury, suo portavoce nazionale, anche con Massimo Persotti del Coordinamento pena di morte dell’associazione per i diritti umani.

Tutti i relatori hanno chiesto l’adesione all’appello che Amnesty ha lanciato all’Iran per il rilascio immediato di Ahmadreza Djalali.

Nel corso della manifestazione il Presidente Nazionale Avv. Antonio De Angelis ha ricordato che AIGA, nel 2016, ha organizzato la giornata mondiale contro la pena di morte a Bari, richiamando inoltre le parole di Papa Francesco che, nell’enciclica Fratelli Tutti del 2020, ha scritto che opporsi alla pena di morte significa combattere per difendere l’inalienabile diritto alla dignità umana.

Sempre riprendendo le parole di Papa Francesco il Presidente Nazionale ha definito l’ergastolo come una pena di morte nascosta, ricordando come AIGA sia sempre stata in prima linea a difesa dei diritti dei cittadini, contro le pene inumane.

Da ultimo il Presidente di AIGA Novara, Avv. Alessio Cerniglia, riprendendo l’appello del Presidente Nazionale, ha rinnovato l’invito affinché il Ministero degli Esteri voglia intervenire immediatamente, così come richiesto nella lettera che AIGA gli ha inviato lo scorso 29 novembre, per scongiurare, quello che sarebbe nel caso di Ahmadreza Djalali un omicidio di stato.

 

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