Tavola Rotonda “Riforma Geografia Giudiziaria, riflessioni a confronto”

COMUNICATO STAMPA 1 aprile 2016
Associazione Italiana Giovani Avvocati
Tavola Rotonda “Riforma Geografia Giudiziaria, riflessioni a confonto”
Si è tenuto ieri in Avezzano (AQ) – presso Palazzo Torlonia sede ex A.R.S.S.A. – l’evento “Riforma Geografia Giudiziaria, riflessioni a confronto” organizzato da A.I.G.A. Dipartimento Geografia Giudiziaria e A.I.G.A. Sezione di Avezzano, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano, Regione Abruzzo e Comune di Avezzano, al quale hanno preso parte il Sottosegretario al Ministero della Giustizia Sen. Federica Chiavaroli; il Presidente Nazionale A.I.G.A. Avv. Michele Vaira; il Presidente Nazionale O.U.A. Avv. Mirella Casiello; il Vice Presidente della II Commissione permanente Giustizia al Senato Avv. Maurizio Buccarella; il Vice Presidente del C.N.F. nonché componente della Commissione Ministeriale sul Riordino della Geografia Giudiziaria Avv. Francesco Lo Grieco.
Alla presenza di autorità istituzionali, esponenti politici, rappresentati di categoria e degli ordini professionali oltrechè di avvocati appartenenti a diversi fori e di numerosi cittadini, i relatori hanno evidenziato le innegabili criticità della Legge 148/2011 e D.
Lgs. N. 155 e 156 del 2012 e manifestato le proprie opinioni sull’individuazione dei correttivi normativi da porre al vaglio del legislatore per l’attuazione di una più efficiente e reale riorganizzazione del sistema giudiziario.
Il Sen. Maurizio Buccarella ha aperto il dibattito esponendo le sue valutazioni sugli strumenti adottati dai Governi recenti per la risoluzione del ‘problema giustizia’ in Italia, sottolineandone le conseguenze negative circa l’aumento dei costi per l’accesso alla giustizia civile e la c.d. desertificazione giudiziaria.
Si è poi soffermato sui risvolti indiretti della paventata abolizione delle sedi di Corti d’Appello, come lo smantellamento delle sedi della DDA ivi stabilite, così come dei Tribunali per i Minorenni, dei Tribunali per il Riesame e TAR, ove esistenti.
Altro aspetto importante oggetto di discussione è stato l’effettivo risparmio di spesa dopo la soppressione dei Tribunali e delle sedi distaccate, che vede ancora il Parlamento senza una risposta certa da parte del Governo nonostante le ripetute richieste avanzate.
Sul punto è intervenuto il Vice Presidente del C.N.F., Avv. Francesco Logrieco, che ha esposto alla platea lo studio fornito alla Commissione ministeriale “Vietti” in merito ai dati e i numeri relativi alle Corti d’Appello, attraverso il quale sono stati individuati ulteriori ed imprescindibili indicatori per garantire un adeguato accesso alla giustizia da
parte degli utenti, sui quali lavorare per la formulazione della nuova proposta di legge.
Per il Presidente dell’O.U.A. Avv. Mirella Casiello sarebbe stato opportuno porre una maggiore attenzione verso la indiscriminata riduzione dei presidi di giustizia, atteso che i provvedimenti di revisione non hanno comportato i risultati auspicati, poiché privi di equilibrio territoriale e funzionale, lontani dalle specificità dei singoli distretti e dunque contrari sia alla tutela dei cittadini che al buon andamento dell’amministrazione della
giustizia.
Dello stesso parere il Presidente Michele Vaira che, confermando l’impegno di A.I.G.A. in materia, ha precisato come il concetto di “riordino” dell’ordinamento giudiziario non significhi necessariamente riduzioni e soppressioni ma che, invero, l’obiettivo finale teso ad un miglior funzionamento dell’apparato giustizia possa essere raggiunto con
l’ampliamento di realtà esistenti, la specializzazione dei magistrati che punti ad una formazione specifica e il potenziamento di imprescindibili servizi, come ad esempio l’implementazione e la raffinamento del processo telematico.
Ha chiuso i lavori il Sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli la quale, interpellata sulle sorti dei quattro Tribunali abruzzesi in via di soppressione, ha riconosciuto la gravità dell’impatto dalla precedente riforma sulla Regione ed ha espressamente invitato le istituzioni locali coinvolte ad un confronto fattivo, che possa condurre ad accordi comuni, scevri da dannosi campanilismi, da presentare in Parlamento al fine della tutela del territorio abruzzese.
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